domenica 18 novembre 2012








Venerdì 30 novembre 2012
Via Polledrara - Paliano
Agriturismo LA POLLEDRARA
alle ore 20
Cena a 4 mani
Anche quest'anno i due cuochi dell'Alleanza, gli chef Vincenzo D'amato e Giovanni
Milana, si incontrano per regalarci una cena a quattro mani che avrà come protagonisti i
Presidi Slow Food e i prodotti del territorio.
Due piatti unici, poveri e legati ai Presidi Slow Food interpretati da Giovanni e Vincenzo
col loro inconfondibile stile.
Menù:
Verza bollita con fetta di polenta e anguilla marinata, raviolone ripieno di caciofiore e
insalata tiepida di legumi dei presidi
Bollito di manzo Scottona alla picchiapò con pomodorini del piennolo di casa Barone e
il suo brodo caldo con riso e verdure di stagione crude shabu shabu.
Per dessert due dolci per un piatto con tutti i sapori dell'autunno:
Panna cotta alla vaniglia naturale con salsa di caki e castagne.
crostatina di agrumi con scaglie di cioccolato fondente.
Vini gentilmente offerti dalle Aziende:
CINCINNATO (Cori)
POGGIO ALLE VOLPI (Monteporzio Catone)
Olio extra-vergine d'oliva Rosciola dell'Azienda Agricola:
TICCONI e QUINTILIANI (Paliano)
Costo: 30 Euro di cui 5 Euro andranno al progetto dell'alleanza tra i cuochi e i presidi

La Cena dell'Alleanza





sabato 17 novembre 2012

Questo è un mercato

Il 25 novembre , la condotta Slow Food Territori del Cesanese presenta i prodotti del territorio in un mercato che si terrà in via Casilina, Km 63, negli spazi coperti antistanti il punto vendita della Società Agricola EMME.
Tante le eccellenze del territorio proposte: gli ortaggi dell'azienda agricola Neccia, le mozzarelle e i formaggi di bufala del caseificio San Lorenzo in Valle, i pani a lievitazione naturale del panificcio Mariozzi di Affile, i legumi di Arcinazzo e lo zafferano di Affile, i salumi di 
Trivigliano e quelli di bufala di Amaseno , la ventricina di Olevano Romano di Sebastiani, i vini del territorio, il gelato artigianale di Luigi Tirabassi, ma anche il miele biologico, marmellate, confetture e composte; leccornie, fiori e piantine da orto, le birre artigianali di Cerevisia Vetus e l'olio nuovo!!!
Immancabile il presidio Slow Food: La Marzolina di Loris Benaquista e Loreto Pacitti!

Alle 11.00, appuntamento con il laboratorio sul pane: Antonio Menconi, grande esperto dei pani italiani, ci parlerà di pasta madre, lievitazione naturale e cottura del pane per conoscere meglio l'alimento base della nostra tavola, mentre Massimiliano Segatori cuocerà in diretta pizze e focacce.
È necessaria la prenotazione al n. 333 4947781 (euro 2 ai soci- 3 euro per i non soci).

Questo è un Mercato



giovedì 15 novembre 2012

Autunno in tavola

Il menù di questa settimana


Antipasto ai taglieri con
Ventricina di Olevano Romano, Blu di Bufala, Prosciutto  di Pietro Celletti al coltello, tortino di patate, pane e formaggio, e......... altre bontà

Crespelle di ricotta e borragine

Gnocchi di patate con zucca e broccoletti

Steccata di bovino al tartufo con patate

Torta di pane e cioccolato con tartufini di castagne

Olio nuovo



sabato 10 novembre 2012


Cesanese che passione, degustazione di nove etichette con Slow Food

9 novembre 2012
Il Cesanese
di Paolo Mazzola
Serata particolare quella del 3 novembre presso l’agriturismo La Polledrara di Paliano.  9 Cesanese in degustazione  a rappresentare le tre espressioni laziali, Olevano, Piglio e Affile, un intruso coltivato alle falde dell’Etna e tanti prodotti d’eccellenza tipici di quest’area, formaggi, salumi, pani e legumi.

Cristina Pratesi
Parterre d’eccezione a guidare la serata : i coordinatori regionali di Slowine Lazio Fabio Turchetti de “Il Messaggero” e  Slowine Campania Luciano Pignataro de “Il Mattino”, Stefano Asaro di Slowine della segreteria nazionale SlowFood, Monica Mastino fiduciaria della Condotta SlowFood  “Territori del Cesanese”, Paolo Mazzola di Slowine e Francesca Litta di Slowine nonché padrona di casa.

Stefano Asaro e Luciano Pignataro
Stefania Nobili

Monica, Fabio, Stefano, Luciano e Paolo
Tutti i produttori presenti e ciò ha reso la serata preziosa e tante le  presenze importanti fra il numeroso pubblico, Antonio Ciminelli, ovvero la cultura del Cesanese, Marina Alaimo di Slowine, Maria Ernesta Berucci direttrice della Strada del Cesanese del Piglio…e tanti amici e professionisti.
Francesca, Monica e Fabio
La degustazione si è svolta presso l’Agriturismo “La Polledrara” osteria chiocciolata SlowFood, un luogo che ci è caro per il rigore, la conoscenza e la lettura del territorio e la qualità della cucina,  di Vincenzo D’Amato chef dell’Alleanza e Francesca Litta sommelier da diversi lustri.

Lorenzo Fanfarillo
Abbiamo iniziato con Olevano Romano, Migrante Sigillum 2008, 14°alc. presentato dall’ottimo Lorenzo Fanfarillo.  Inizio con il botto, a dimostrazione della maturità enologica che Lorenzo ha raggiunto. Vino di grande equilibrio gustativo : colore rosso granato, leggermente scarico ed è un’importante nota di tipicità, note olfattive con tanti sentori : fruttati di ciliegie sotto spirito , balsamici di erbe di campo e speziati di pepe . Al palato  si conferma succoso, ampio, di buona freschezza , con tannini che mordono il giusto e con ottima persistenza. Un equilibrio gustativo giocato su toni non sommessi  medio alti . Per molti è stato il vino preferito, io devo confessare che ho sempre preferito di casa Migrante il Consilium e stavolta mi devo cospargere il capo di cenere.
Salumi
Cirsium 2008 di Damiano Ciolli,14,4°alc. il giovane protagonista di una minirivoluzione nell’area del Cesanese con le sue vinificazioni che rispettano e assecondano le tipicità del vitigno, nel colore e nell’estrazione di tannini, e con la cura in vigna quasi maniacale ( vigne vecchi e di 50 anni quelle dedicate al Cirsium). Chiocciola Slowine il suo Cirsium 2009.
Damiano Ciolli
Questo millesimo è quasi un Cesanese maroniano, tanto è preponderante la presenza del frutto, una bella   ciliegia croccante, di nitidezza e pulizia esemplare, seguono variegate sensazioni di spezie. Al palato conferma le note olfattive , ha una chiusura tannica pulita ed un buon allungo.  Vino segnato dall’eleganza come il primo lo è stato per equilibrio.
Passiamo ad Affilecon  il Cesanese di montagna, visto che siamo a più di 600m s.l.m.  Cisinianum   2010 di Formiconi, 14,5°alc, presentato da
Vito Formiconi . La cantina quest’anno è stata premiata con i 5 grappoli dall’AIS per il Capozzano  2010.

 Si presenta un po’ più chiuso, scontroso, un cavallo di razza  da domare. Note olfattive di visciola mescolate a note balsamiche e di spezie. Immediato e bevibile al palato, con una buona tannicità equilibrante, strutturato, pieno ed ampio.
Franchetti, Cirsium e Sigillum
Franchetti 2009- Passopisciaro 15,5°alc. . Siamo all’intruso,  un Cesanese coltivato in Sicilia, da Franchetti, che a metà degli anni ’90, dopo aver preso le marze a Piglio, ha impiantato vigne in Toscana  a Trinoro e successivamente a Passopisciaro .  Presentato da Antonello Coletti Conti, vigne a 950 m. s.l.m., in località la Guardiola, alle falde dell’Etna, 12000 ceppi/ettaro con rese di 20-25 q.li di uva/ettaro. Note olfattive importanti di ciliegia e mandorla, al palato dimostra un’importante sapidità ed un buona persistenza aromatica, accompagnate da un tannino che morde ancora molto.
Antonello Coletti Conti
E veniamo al Piglio iniziamo con Diverso 2010, 15,5 °alc. della Cantina Sociale, presentato dal giovane enologo Daniele  Proietti. Utilizza una tecnica particolare , una piccola parte delle uve viene leggermente appassita  e successivamente addizionata alla massa per una seconda fermentazione. Non sempre dice Daniele è possibile vinificare in questo modo, adatto ad estrarre la tipicità del vitigno, nel 2007 , nel 2010 e nel 2012 è stato possibile per lo spessore delle bucce ottimale.
Daniele Proietti
Il vino si presenta con belle note olfattive fruttate, seguita da persistenti sentori pepati. Una buona definizione aromatica. Al gusto è caldo, molto morbido , con buona persistenza.
Tenuta della Ioria, Cisinianum
Tenuta della Ioria 2010 , di Casale della Ioria 14°alc. , cantina premiata quest’anno dalla guida Slowine con la chiocciola, e vino Slow.
Paolo Perinelli
Presentata da Paolo Perinelli presidente del Consorzio Cesanese del Piglio
, e guida storica della denominazione insieme ad Antonello Coletti Conti e Marcella Giuliani. Le vigne di Tenuta della Ioria, fratello minore di “Torre del Piano”,  sono ad Anagni, la vinificazione è in botte grande. Vino molto tipico, con caratteristiche sussurrate gentilmente.  Sensazioni olfattive variegate e complesse, Frutta, spezie, sottobosco quasi terroso, balsamico che si susseguono ordinatamente. Elegante al palato e di ottimo equilibrio con buona freschezza e tannini risolti, chiude  con una lunga ed ammaliante persistenza.


Relatori pensierosi
Romanico 2010 di Coletti Conti, presentato dall’esuberante Antonello Coletti Conti, proprietario ed enologo dell’azienda , una delle più titolate del comprensorio e con lunga tradizione familiare alle spalle. Premiato con i 5 grappoli dalla guida dell’AIS. Vino dalla  struttura imponente dall’alto dei suoi 15,5°alc, è il timbro di Antonello, note olfattive importanti, di confettura di amarena e di spezie, a cui segue cenere e sottobosco. Ben equilibrato al gusto con importante morbidezza ed un tannino risolto ad equilibrare. Oggi questo stile di vinificazione è spesso criticato, per le sue concentrazioni ed estrazioni e viene ascritto come tipico degli anni’90. Difficile però tirare fuori un campione  come il Romanico se non sei prima contadino e poi enologo come Antonello.  L’occasione è gradita per una rapida carrellata sugli stereotipi oggi di moda nel campo enologico, alcuni magari rappresentano un’evoluzione ..altri  perderanno d’importanza.
Colle Vignali 2009 Riserva di Terre del Cesanese 15°alc., vinificato in Cantina Sociale e presentato da Daniele Proietti. Per me è stata un’autentica sorpresa e devo confessarlo : IL MIO PREFERITO!!
Colle Vignali, Romanico e Diverso
Cru aziendale coltivato nel vigneto omonimo molto vocato, con rese intorno ai 45 q.li/ettaro. Vinificato in botte grande di rovere di Slavonia. Cantina consapevole della propria qualità, che ricorda Daniele  a ridosso del 2000 ha innalzato il prezzo delle bottiglie prodotte, per qualificare diversamente il Cesanese.
Al palato è rotondo, morbido, nitido e pulito, elegante, con una buona sapidità. Note olfattive giocate sul frutto croccante, sul sottobosco e sulle spezie.
Chiudiamo con Pileum 2008 Bolla d’Urbano 15,5°alc.   Tonino Borgia che presenta si definisce un innamorato incompetente che decide di intraprendere l’attività di produzione dopo una sbornia  a casa Berucci. Vigneti vecchi di 50 anni e nuovi a Pompeiano e Valle Bianca , con terreni  vulcanici e sabbioso-argillosi.
Tonino Borgia di Pileum
Sensazioni olfattive di ciliegie mature e di spezie , al palato è imponente, strutturato morbido con tannino fine equilibrante.

I formaggi
Fra i prodotti tipici autentici capolavori :  fra i salumi, uno spettacolare prosciutto e una pancetta affinata in Cesanese, dell’azienda Pietro Celletti, la ventricina della norcineria Sebastiani, e il carpaccio di bufala di Gaetano Mastrantoni , fra i formaggi lo scamosciato della Ciociaria di Faustini, una riserva personale del nonno come ci dice Stefania Nobili, tolto dal commercio 2 anni fa e girato in maturazione su tavole di frassino  il Gran Cacio di Morolo di Scarchilli, il Blu di Bufala di san Lorenzo in Valle, dell’azienda agricoal Emme, con bufale a stabulazione libera e il Pecorino di Picinisco di Loreto Pacitti.
Paolo e Luciano
Fagiolo di Oricola di “La Polledrara “, Pane alle prugne e con farina di mais dell’azienda Poggi.
Tanta ricchezza che merita di essere approfondita , nelle storie dei prodotti e produttori, vive nel Mercato della terra di Anagni di Slow FOOD .

Che dire , siamo ad una delle prima puntate..   di una storia importante quella del Cesanese grande vitigno del Lazio.

Il Cesanese, un’iniziale panoramica su questo grande vino rosso Laziale.

5 novembre 2012
Sabato 3 Novembre 2012, mi sono recato presso l’Agriturismo La Polledrara, panoramica location situata su un promontorio, con interessanti vedute sui territori e paesi circostanti. In questa campagna vera ed isolata, Slow Food Territori del Cesanese ha organizzato un’interessante degustazione dei Cesanese di Olevano, Affile, un intruso Etneo e Piglio, e con la qualificante partecipazione di alcuni selezionati produttori.
La degustazione è stata organizzata da Paolo Mazzola, Francesca Litta e Monica Mastino. Ad aiutarli, nella presentazione dei vini nel tavolo di “presidenza”, c’erano Luciano Pignataro, Fabio Turchetti e Stefano Asaro.
Ad accompagnare i vini alcuni salumi e formaggi del territorio circostante (e non): ventricina di Olevano Romano della norcineria Sebastiani, pancetta affinata al vino Cesanese e prosciutto tagliato a mano dell’az. Agricola Pietro Celletti e l’interessante carpaccio di bufala di Gaetano Mastrantoni. Quindi scamosciato della Ciociaria di Giuseppe Faustini, il gran cacio di Morolo di Soc. Artigiana Scarchilli, il blu di bufala del caseificio San Lorenzo in Valle ed il Pecorino di Picinisco di Loreto Pacitti. Il tutto era servito insieme al pane con farina di mais, e quello alle prugne con farina di grano duro senatore Cappelli dell’az. Poggi. A rappresentare la parte vegetale c’era il fagiolo bianco di Orticola dell’Agriturismo La Polledrara.
Il protagonista della serata è stato il vino Cesanese, e sono stati rappresentati i 3 territori con l’aggiunta dell’intruso Etneo. Di seguito eccovi le note di degustazione.
Sigillum 2008 di Migrante. Questo vino, già assaggiato qualche settimana fa al Mercato Contadino di Ariccia, si conferma molto riuscito. Lorenzo credo possa andare molto fiero di questa sua creatura, e fortunati noi che abbia smesso di guidare i tir da qualche anno, dedicandosi così completamente alle sue vigne. Cesanese di Olevano vinificato in acciaio, poi un anno in barrique, decanta, a seguire, in acciaio un altro anno, e almeno 12 mesi in bottiglia. Profumo pieno, elegante e pulito che sa di spezie e frutta. In bocca è sapido, ricco di acidità nel finale, ma in un contesto molto equilibrato, grazie al notevole corpo e al grado alcolico di 14% vol. Per chi non lo conosceva, credo sia stato la sorpresa della serata.
Olevano Romano Cirsium 2008 di Ciolli. Di un brillante color granato, profuma di frutta su un corpo potente, sostenuto da buona acidità. La chiusura è pulita. Vino già molto interessante ed intrigante con possibilità ancora di migliorare, magari lasciandolo riposare in bottiglia ancora un anno o due.
Cesanese di Affile Cisinianum 2009 della Cantina Formigoni. Vino “base”, si fa per dire, e grande compagno del portabandiera aziendale Capozzano. Dopo una macerazione in acciaio, riposa 4 mesi in barrique di 2° passaggio. Olfatto pulito e fresco che sa di fiori rossi e visciola. La beva inizialmente leggermente scontrosa, anche per colpa di una stappata per nulla anticipata (purtroppo così come per gli altri vini degustati), diventa facile e scorrevole, al successivo assaggio, grazie anche all’interessante spalla acida.
Franchetti 2009 di Passopisciaro. Composto, in questa specifica annata, per 80% da Cesanese è 20% da Petit Verdot. Di tenore alcolico di 15.5% vol, eccoci all’outsider della serata. Mi intrigava molto conoscere questo vino Etneo a base Cesanese, proveniente da una vigna a 1000 metri di altezza, lato nord del famoso vulcano. Devo ammettere che già il bellissimo colore rubino scuro è molto accattivante. Profuma e sa di terra lavica, erbe, macchia mediterranea e pasta di mandorle. Dotato di profonda mineralità è inoltre sapido di mare. Anche se i tannini si devono ancora risolvere completamente, è stato il vino degustato fino all’ultima goccia più volte (grazie ad un caro amico). Da lasciare in cantina ancora 2 o 3 anni, se ci riuscite ed ammesso che tra le 4000 bottiglie prodotte ce ne siano di ancora disponibili alla vendita.
Diverso 2010 della Cantina Sociale Cesanese del Piglio. Vino frutto dai morbidi tannini e facile beva. Questo risultato è stato ottenuto tramite l’appassimento di una percentuale delle uve. Profuma coerentemente di frutti scuri con aggiunta di fiori e spezie.
Tenuta della Ioria 2010 di Casale della Ioria. Vino meno impegnativo del fratello maggiore Torre del Piano, con l’annata 2010 credo abbia raggiunto un notevole livello di piacevolezza. Cesanese tipico, arriva subito al naso con il frutto rosso croccante. Quando entra in bocca, passa in velocità il centro lingua e chiude inizialmente amaro. Assaggiato nuovamente, dopo opportuna areazione, il vino si dimostra in tutta la sua modernità e complessità. Ecco crescere ribes, spezie e sottobosco a formare un’accordata e multilivello orchestra armonica.
Romanico 2010 di Coletti Conti. Bevo da sempre i vini di Anton Maria, e devo confessare di aver pranzato lo stesso giorno bevendo il suo Hernicus 2008. I suoi vini sono il suo specchio, così dotati di eleganza, grande personalità ed equilibrio. Che dire del Romanico, se non sottolineare la sventagliata di frutti rossi e neri che accompagnano perfettamente a una beva sapida, minerale e di un equilibrio perfetto. Da notare anche la persistenza infinita. Alla domanda perché fai un vino così, Coletti Conti ha risposto “perché a me piace così”. Etica e precisa risposta di un uomo grande come il suo vino. Credo che possiamo essere tutti d’accordo nell’affermare che un vino deve essere espressione del territorio e di chi lo fa. O no?
Colle Vignali Riserva 2009 di Terre del Cesanese. Vinificato in acciaio con successivo passaggio in botte grande di Slavonia per 24 mesi. Ha sentori di sottobosco, spezie e frutta matura. Morbido, caldo, minerale e persistente alla beva.
Bolla di Urbano 2008 Pileum. Finiamo in bellezza con un vino proveniente da un mix di uve di un vecchio vigneto di 50 anni con uno più giovane, e dal gusto opulento, caldo, evoluto e profumato di tostatura, spezie, frutta e vaniglia.
La degustazione è stata molto interessante sotto il profilo della rappresentazione dei 3 territori del Cesanese, e credo che il lavoro svolto da Paolo Mazzola nell’organizzarla sia impagabile. Mi ha molto emozionato vederlo letteralmente saltare di gioia ad evento finito. Credo che l’ecosistema Cesanese debba molto a quest’uomo, nel contempo così umile e così capace. Magari se nel frattempo i produttori riuscissero a fare gruppo compatto, come suggerito durante l’evento da Pasquale Pace, potrebbero ottenere a livello nazionale ed internazionale il giusto riconoscimento che il vino da loro prodotto sicuramente merita.
 Agriturismo La Polledrara
Località Polledrara   03018 Paliano FR
Tel. 0775 533277